Plagio musicale: cos’è e quando una canzone può essere considerata “copia” di un altro brano già pubblicato.
Il caso Ed Sheeran ha riacceso i fari del mondo della musica sul problema relativo ai plagi. Di tanto in tanto, autori di tutto il mondo accusano, o vengono accusati, di aver copiato canzoni del passato, più o meno famose. Nel periodo sanremese, ad esempio, in Italia capita tutti gli anni, o quasi. Nel 2023 a fare rumore è stato il processo per plagio che ha avuto per protagonista Ed Sheeran, che ha minacciato addirittura di lasciare la musica in caso di giudizio di colpevolezza. Insomma, con il plagio non si scherza. Ma cosa si intende con plagio musicale e come riconoscerlo?
Cos’è un plagio musicale
Il plagio musicale è, tecnicamente, l’atto di utilizzare parti di una composizione musicale esistente in una nuova canzone senza ottenere il permesso o dare credito al compositore originale. Questa pratica è considerata una violazione del diritto d’autore e può comportare conseguenze legali per il compositore della nuova canzone. In Italia, il plagio musicale è disciplinato dalla legge sul diritto d’autore e sui diritti connessi alla legge n. 633/1941, che protegge tutte le opere dell’ingegno, comprese le opere musicali, dalla violazione dei diritti d’autore.
Quando si considera plagio una canzone
Una canzone può essere considerata plagio quando contiene parti significative dell’opera di un altro artista senza il permesso di quest’ultimo o senza alcun credito. Per parti significative si possono intendere melodia, testo, accordi o addirittura il campionamento diretto di una registrazione. Tuttavia, esistono anche casi in cui gli artisti si ispirano ad altre canzoni senza che ciò costituisca plagio, magari utilizzando solo la stessa tonalità.
In ogni caso, ciò che costituisce plagio dipende dalle leggi sui diritti d’autore del paese in cui è stata pubblicata la canzone. In Italia, questa legge prevede che qualsiasi utilizzo di parti significative dell’opera di un altro artista senza il permesso costituisca una violazione dei diritti d’autore e come tale può essere perseguita legalmente.
Come riconoscerlo
Riconoscere un plagio in una canzone può essere difficile, ma ci sono alcune tecniche che si possono utilizzare per valutare se una canzone ha somiglianze inappropriatamente evidenti con un’altra. In particolare è necessario:
– ascoltare attentamente le due canzoni, cercando di identificare eventuali parti che sembrano essere copiate o riprodotte in modo simile;
– valutare se le parti che sembrano copiate sono sufficientemente originali da non costituire una violazione di copyright;
– verificare se la canzone sospetta di plagio è stata effettivamente pubblicata dopo l’altra canzone;
– controllare se ci sono cause legali o controversie in corso riguardante questa canzone;
– contattare uno o più esperti in grado di identificare somiglianze sottili tra le canzoni che potrebbero invece sfuggire al pubblico non specializzato.
Esempi di plagi famosi
Ci sono stati diversi casi di plagio nella storia della musica. Uno dei più famosi riguarda la canzone My Sweet Lord di George Harrison, pubblicata nel 1970. La canzone è stata accusata di plagio per la somiglianza della melodia con la canzone He’s So Fine delle Chiffons, pubblicata nel 1963. Harrison ha successivamente ammesso di aver preso ispirazione dalla canzone delle Chiffons e ha pagato una somma di denaro per porre fine alla controversia.
Un altro esempio famoso è quello della canzone Blurred Lines di Robin Thicke, pubblicata nel 2013. La canzone è stata accusata di plagio per la somiglianza con la canzone Got to Give It Up di Marvin Gaye, pubblicata nel 1977. La controversia ha portato ad una causa legale, che ha visto il pagamento di una cifra di diversi milioni di dollari a favore degli eredi di Gaye.
Anche Stairway to Heaven dei Led Zeppelin è stata accusata di plagio dalla band Spirit, ma la band inglese di Jimmy Page è stata assolta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 2020. Caso famoso è anche quello di Creep dei Radiohead, accusata di plagio dalla band The Hollies. Il gruppo di Thom Yorke ha alla fine acconsentito ad accreditarli come co-autori della canzone.